sabato 5 febbraio 2011

Il buio si dipana

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Chiamiamola Candelora, Imbolc, Festa dell'orso, della marmotta, di primavera, purificazione, giro di ruota..si potrebbe andare avanti righe e righe con la simbologia.

I giorni si allungano, me ne accorgo al mattino.

Mi capita di uscire di casa presto, verso le 6.40..è ancora tutto un gelo ma quando arrivo sul fiume e varco il confine con il Piemonte i colori imbiondiscono già il cielo e donano delle meravigliose sfumature ai bianchi sassi del Ticino. Amo questi momenti, con una musica lieve di sottofondo, mentre tutto si sta svegliando capisco il perchè di quell'empatia.

Mi sveglio, pian piano, esco dal mio letargo emozionale, costruito per sopravvivere ad un periodo che è stato un ciclone di fatti, di impegni, di cambiamenti, tutto troppo repentino per poter essere affrontato. Nel ciclone ci sono stata, gioco forza ha governato le mie giornate, ma solo ora, piano piano, a distanza di mesi, mi rimetto in gioco e mi riapro ad affrontare il tutto per poterlo metabolizzare. Ci sono voluti mesi per arrivare a questo ed altrettanti ce ne vorranno per riacquistare un equilibrio che abbia di nuovo ME come perno della bilancia, ma piano piano, piano piano, tutto si fa.

Tra poco sarà Carnevale, una festa che credo di avere sempre troppo sottovalutato; dover formare chi sta a contatto con i bambini ogni giorno mi obbliga a cambiare punto di vista; avere un certo tipo di sensibilità e doverla risvegliare negli altri sono due cose ben diverse, questo è il mio passaggio da educatrice a coordinatrice e formatrice educativa, questo mio passaggio si forma nel carnevale dei punti di vista.

Forse anche io concluderò con un rogo, fecondando nuovamente la mia terra, riportandola alla vita emozionale.

L'entre-deux della maschera, paradossalmente, non ha mai fatto tanto parte di me. La mia sensibilità antropologica è più spiccata ora di prima. Paradossi del carnevale...